In prova: THOK TK01 R |MTB-VCO.com

2022-09-02 19:56:44 By : Ms. Susan Guan

Presentata lo scorso anno, la TK01 R rappresenta per Thok l’interpretazione della mtb a pedalata assistita per un ambito di utilizzo enduro, in forza di lunghe escursioni, da ben 170 mm ad entrambi gli assi, geometrie aggressive e una costruzione robusta. La giovane azienda piemontese ce l’ha poi inviata per un test approfondito.

Caratteristiche che piaceranno, dunque, a chi predilige una eBike dal carattere particolarmente aggressivo, come andremo a vedere dopo il seguente video unboxing.

La caratteristica che salta subito all’occhio osservando la TK01 R è il diametro ruota differenziato tra anteriore e posteriore, ovvero da 29″ davanti e 27.5″ dietro, una scelta che presenta alcuni vantaggi, come abbiamo già spiegato nel dettaglio in questo articolo, e che possiamo riassumere in una maggiore scorrevolezza e maneggevolezza del mezzo ma anche in una maggiore robustezza del retrotreno, grazie ad una ruota posteriore più robusta avendo raggi più corti e un cerchio più piccolo.

Il telaio della TK01 R è praticamente lo stesso del modello TK01, realizzato in alluminio 6061 con trattamento termico T4 T6, con parti idroformate e lavorazioni in CNC. Un telaio progettato attorno alla geometria TCG Plus (Thok Control Geometry Plus), caratterizzata da un top tube allungato “Viper Head”, un angolo di sterzo aperto e un tubo sella verticale, per garantire stabilità alle alte velocità, trazione e controllo nei passaggi più tecnici. Ma la cosa che salta all’occhio è il tubo sterzo conico con nuovo standard di misura da 1.8″ inferiore invece del consueto 1.5″, a favore quindi di una maggiore rigidità e precisione di guida.

Il motore è lo Shimano EP8 da 250 W di potenza e 85 Nm di coppia massima. L’erogazione di potenza è totalmente personalizzabile tramite le due App dedicate (E-TUBE Project e E-TUBE Ride), che permettono la memorizzazione di due profili di utilizzo.

Il motore è alimentato dalla batteria da 630 Wh, che a differenza della gamma MIG è posizionata completamente all’interno del tubo obliquo. In corrispondenza della batteria troviamo delle alette parafango T-Wings.

Il motore è gestito dall’unità Shimano SC-E7000, composta da un display ad alta visibilità che fornisce informazioni riguardanti la modalità di assistenza, la velocità di guida, la durata residua della batteria, la distanza percorsa, il tempo impiegato ed altri dati. E’ possibile scegliere tra 3 modalità di assistenza: Eco, Trail e Boost oppure di disattivare il motore. E’ possibile, inoltre, impostare anche la modalità Walk, con la quale viene attivato un supporto dosato con velocità fino a 6 km/h, nel caso in cui ci si debba spostare a piedi con la bici lungo tratti in salita.

Le modalità di assistenza vengono impostate mediante il comando posto sul lato sinistro del manubrio.

La sospensione posteriore si basa su un classico schema a quadrilatero con Horst-Link, quindi orientato alla massima sensibilità agli impatti.

Il comparto sospensioni è a marchio RockShox. Davanti troviamo una forcella ZEB Select da 170 mm di corsa, con la possibilità di regolare la compressione alle basse velocità e il ritorno.

L’ammortizzatore è il Super Deluxe Select+, anche qui con possibilità di regolare il ritorno e con l’aggiunta della leva di bloccaggio.

Ci fa piacere ritrovare in questo mezzo dei cerchi Mavic, marchio da qualche tempo un po’ in ombra e che speriamo ritorni presto agli antichi splendori. Troviamo all’anteriore un cerchio E-XM430 da 30 mm di larghezza interna mentre dietro è presente un cerchio E-XM435 con larghezza interna da 35 mm. Entrambi sono assemblati con 32 raggi a spessore costante e mozzi Novatec.

Pneumatici a marchio Maxxis. Di serie la TK01 R monta gli aggressivi Assegai nella versione 3C/MaxxTerra/EXO+/TR ed entrambi da 2.6″ di sezione mentre nell’esemplare ricevuto in test lo abbiamo trovato solo all’anteriore mentre al posteriore monta una Minion DHR II, anche qui in versione 3C/MaxxTerra/EXO+/TR da 27.5″ di diametro e sezione da 2.6″. Inoltre Thok propone la TK01 R con pneumatici tubeless già con liquido sigillante e al posteriore addirittura con inserto antiforatura Vittoria Air-Liner (da noi testato qui).

La trasmissione Shimano a 12v si compone di un cambio Deore XT, comando Deore e cassetta pignoni Deore SLX 10-51T. La guarnitura, invece, a marchio FSA ha una corona da 34 denti.

Anche i freni sono a marchio Shimano. Troviamo i potenti Deore XT a 4 pistoni con dischi da 203 mm.

Il posto guida è realizzato interamente da Thok, con un manubrio da 780 mm di larghezza e 35 mm di diametro, attacco di soli 37 mm di lunghezza, manopole a singolo collare di bloccaggio, reggisella telescopico da 170 mm di escursione e sella Fit.

La posizione in sella è perfetta per il suo ambito di utilizzo prettamente enduro. Ho trovato adeguati sia la larghezza del manubrio che la lunghezza dell’attacco mentre la seduta, che conoscevo già, è un buon compromesso tra comfort e supporto in fase di spinta sui pedali.

Si apprezza la presenza delle svariate soluzioni adottate per proteggere il telaio, tra il generoso batticatena, il parafango posteriore e le alette sul tubo obliquo. A causa degli ingombri dell’ammortizzatore lo spazio per la borraccia è esiguo, ci sta una borraccia di dimensioni ridotte ma facilmente estraibile grazie al portaborraccia ad estrazione laterale.

Per regolare il SAG delle sospensioni ci si può avvalere dell’applicazione Trailhead disponibile sul sito RockShox, che fornisce indicazioni utili sul setup iniziale dopo aver inserito i dati di forcella ed ammortizzatore oltre che quelli sul proprio peso. Pe la forcella, comunque, si può anche sfruttare la pratica etichetta posta sul fodero indicante i valori di pressione consigliati in funzione del peso del biker. I valori impostati con queste indicazioni si sono dimostrati sufficientemente validi come punto di partenza, che ho poi affinato sul campo in funzione dei percorsi che ho affrontato.

Grazie alla presenza del motore non è necessario applicare frenature più incisive alle sospensioni per godere di una maggiore efficienza di pedalata, visto che il motore stesso regolarizza l’erogazione dell’energia impressa sui pedali e quindi riduce la tendenza della sospensione ad oscillare. In questo modo si gode anche di un maggior comfort, offerto anche dalle gomme di ampia sezione. Si apprezza anche la morbidezza con la quale i motori Shimano staccano e riattivano l’assistenza alla pedalata.

La TK01 R non offre sulla carta la guidabilità di una trail bike e la cosa non mi stupisce, viste le geometrie adottate. Tuttavia nei tratti più lenti e nei tornanti stretti la bici se l’è cavata al di là delle mie aspettative, complice probabilmente la presenza della ruota posteriore di diametro ridotto, che in queste situazioni ha reso la bici più reattiva di quanto mi aspettassi. Ma è quando la velocità aumenta che la TK01 R dà il meglio di sé. La bici viaggia come sui binari ed è un piacere mantenere la traiettoria impostata senza indecisioni o impuntamenti. Questo in forza di geometrie perfette per queste condizioni e di una sospensione che copia molto bene le asperità e nei cambi di direzione improvvisi asseconda il biker come fanno poche mtb, mentre le gomme aggressive e con ampio volume d’aria incollano il mezzo al terreno.

La TK01 R scala con disinvoltura anche le salite dal fondo più sconnesso. Considerato l’angolo di sterzo aperto, la ruota posteriore di diametro ridotto e la mia alta statura mi aspettavo, nelle salite più ripide, di dovermi piegare leggermente in avanti per contrastare la tendenza dell’avantreno a sollevarsi. In realtà, invece, ciò non è accaduto, grazie probabilmente al carro di lunghezza non proprio ridotta che in questi casi aiuta molto.

Vista la possibilità, suggerisco di sfruttare le app messe a disposizione da Shimano per personalizzare la modalità Eco e la Trail se si ha un minimo di forma fisica, in modo da spremere qualcosa in più da esse e ridurre la frequenza di utilizzo della modalità Boost, che sprigiona fin troppa potenza ma consuma anche maggiormente la batteria. In questo modo, grazie anche alla batteria da 630 Wh, ho affrontato le uscite di diverse ore e di dislivello considerevole senza mai rischiare di rimanere appiedato.

Geometrie adeguate, masse importanti, escursioni molto generose e gomme performanti in questo contesto consentono di aggredire anche le discese più tecniche ed impegnative. Grazie al formato misto delle ruote, inoltre, la TK01 R dimostra anche un’ottima propensione ad un utilizzo giocoso se il percorso si presta.

Colpisce la morbidezza delle sospensioni sulle piccole asperità ma anche la loro capacità poi a sostenere nella guida. Quando il mezzo è lanciato in velocità sono davvero pochi gli ostacoli che possono fermarlo ma all’occorrenza i freni si sono dimostrati pronti, oltre che potenti e modulabili, come in effetti è richiesto quando ci si lancia con un mezzo del genere.

Difficile restituirla, potendo permettersela. Potrei condensare in queste parole l’esito di questo test. Thok propone con la sua TK01 R un vero e proprio giocattolo per quei biker che vogliono divertirsi a scalare una montagna senza troppe difficoltà per poi buttarsi a capofitto nelle discese più impegnative e ricche di ostacoli, che divorerà senza tanti problemi.